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Calabria

Un diamante incastonato sulla punta dello Stivale

Punta dello Stivale, la Calabria con i suoi mille affascinanti volti pare un diamante incastonato nella penisola italiana. Lambita dal mar Ionio e dal Tirreno, separata dalla Sicilia dallo Stretto di Messina, la terra calabrese si caratterizza per la presenza di forti contrasti che la rendono molto attrattiva: aspra, forte, selvaggia e misteriosa, ma anche limpida, solare e colma di dolcezza. Sullo Ionio, scogliere selvagge si alternano a distese di sabbia finissima, ghiaia e sassi. Le limpide acque marine lasciano intravedere, qua e là, il blu cobalto dei fondali: un vero eden per le immersioni!  Il clima mite e i caratteristici villaggi a ridosso del mare con le strutture ricettive, incorniciati dalla tipica vegetazione mediterranea, rendono il luogo meta turistica d’eccellenza dell’Italia meridionale. Da Roseto Capo Spulico a Rossano sulla “Costa degli Achei”, da Cariati a Isola Capo Rizzuto e da Riace a Locri sulla “Costa dei Saraceni” e quella dei “gelsomini”, oltrepassando il Golfo di Squillace con la “Costa degli Aranci”, il paesaggio è un continuo mutare.   


Sul Tirreno, poi, la Calabria ci offre un vero e proprio “tuffo epico”. Dalla “Riviera dei cedri”, proseguendo per la “Costa degli Dei” fino a toccare la “Costa Viola”, si schiude un paesaggio caleidoscopico: falesie, grotte, scogli, archi di roccia, lunette di spiaggia “tropicali” e piccole insenature di sabbia di quarzo sembrano rincorrersi in un allegro gioco di colori. Il mare è cristallino e in alcuni punti si tinge di riflessi violacei. Seguendo le orme di Ulisse, sul tratto di costa tra Praia a Mare e Villa San Giovanni si scorge la piccola oasi blu di Isca e la mitica Scilla… 

La toponomastica fa da sipario a un grande palcoscenico culturale: più nota per i “Bronzi di Riace”, la Calabria possiede in realtà un immenso patrimonio archeologico, architettonico, artistico e storico.  Siamo nella culla della civiltà mediterranea, dove la cultura greca si è radicata e intrecciata nei millenni a quella di vari popoli. 


I capoluoghi di regione o le piccole località di mare, di montagna o di collina, raccontano tutti un glorioso passato, custodendone testimonianze, tracce e segreti: Sibari e Locri, importanti centri della Magna Grecia; Crotone la grande colonia degli Achei; l’antichissima città dei Bruzi di Cosenza; Rossano con il suo passato bizantino, per citarne alcune… Spostandoci sui monti, sul Pollino – ai confini con la Basilicata – e sulla Sila e nell’area dell’Aspromonte, la Calabria ci rivela il suo volto ospitale, “parlandoci” di radici e di accoglienza: qui vivono da ben cinque secoli, mantenendo intatta la loro identità linguistica e culturale, i “figli di Skanderbeg”, il condottiero e patriota albanese che si oppose all’avanzata dei turchi ottomani in Europa; vi abita la popolazione occitana-valdese e, in ultimo, i Grecanici di “Bovesia”, discendenti diretti dei greci. 

La montagna calabrese è anche il luogo dove la natura mostra il suo volto più selvaggio. 


Sul Pollino si susseguono grotte, torrenti, cascate e sorgenti. I monti di roccia somigliano a gigantesche onde di spuma di mare. Sulle cime più aspre e impervie resistono i “pini loricati” e non è raro scorgere aquile che volano fiere nel cielo. Sulla Sila le fitte foreste di conifere, regno di lupi e briganti, sembrano non conoscere fine. A ridosso dello stretto di Messina, come un’isola circondata dal mare, si eleva imponente il Massiccio dell’Aspromonte con le sue candide e misteriose montagne. Sulla punta più alta del massiccio, a Gambarie, si può sostare all’ombra del “grande cippo”, il vecchio albero di pino con un grande incavo nel tronco, dove si riposò ferito a una gamba, Giuseppe Garibaldi. In uno scenario paesaggistico quasi primordiale, dove si respira la libertà, l’ospitalità turistica spazia dalle riserve naturali ai parchi, dagli itinerari storici culturali a quelli folcloristici e religiosi. Numerose le attività sportive e ricreative, compreso lo sci con ben cinque piste in località Gambarie. 


Sui monti, sulle colline e le pianure, al mare, lungo i fiumi, i laghi e nei luoghi termali, la Calabria sorprende a ogni angolo. E la sorpresa continua in cucina. Dall’aspro e piccante al dolce, la Calabria ci prende per la gola con i suoi mille contrasti, sapori, odori e colori. Tanti piatti a base di carne e pesce, tutti dal sapore inconfondibile, ricco, speziato e, soprattutto, piccante. 

La Calabria è crocevia del gusto: non solo la “nduja” e il peperoncino, famosi in tutto il mondo, ma un melting pot di tradizioni culinarie. La tradizione norcina risalente alla Magna Grecia offre particolarissimi tipi d’insaccati: oltre alla morbida e piccantissima ‘nduja, salame molto versatile in cucina, il “morzello”, le soppressate, le salsicce e i capocolli. Fiore all’occhiello della più antica tradizione casearia è il caciocavallo silano. Tra i prodotti da forno spiccano invece vari tipi di pane a lievitazione naturale. Dalla terra generosa di Calabria “nascono” tre tipi di oli Dop, funghi e ortaggi, tra cui la rinomata cipolla rossa di Tropea con il suo caratteristico sapore dolciastro. 


Dalla coltura della vite si producono ben dodici vini Doc: si conferma, così, la vocazione millenaria di “terra di vino” dell’antica “Enotria”, come i greci chiamavano la Calabria e parte dell’Italia meridionale. Abbondano frutti e agrumi, come i dolcissimi mandarini “clementine”, le arance, i limoni di Rocca Imperiale e i cedri. Conquistano il gusto e specialmente l’olfatto, il bergamotto; coltivato dai grecanici vicino le valli fluviali, lavorato nei borghi di montagna e diretto verso l’industria dolciaria e profumiera. La rinomata Liquirizia “cru”, da secoli sulle principali rotte commerciali, cresce ancora rigogliosa lungo le coste di questa terra che con la sua unicità sorprende e fa brillare gli occhi del mondo …

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