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Puglia

Luoghi pittoreschi, sentite tradizioni popolari e una cucina semplice e genuina

Tacco dello stivale della penisola italiana, abbracciata da due mari e baciata dal sole, la Puglia è una terra con paesaggi pittoreschi e città che svelano un patrimonio d’inestimabile valore. Gli antichi Apuli, i Greci e gli Angioini e, prima di loro, gli svevi, i normanni e i bizantini: la Puglia da sempre è luogo d’incontro per i popoli d’Occidente e Oriente. Tante le piccole località e le grandi città da visitare, tra le altre: Lecce “nostra signora del Barocco”, Ostuni la “città bianca”, Polignano a Mare con la sua celebre scalinata “Volare”, dedicata a Domenico Modugno, Monopoli e le sue cento contrade; Otranto, la città più orientale d’Italia e, poi, Santa Cesarea con le ville dei Mori, Santa Maria di Leuca all’estremità del tacco, Gallipoli la “perla dello Ionio”, Taranto e il suo centro storico, Bari e Brindisi con i monumenti, le vie dello shopping, i porti e la movida…


Una visita ad Alberobello, nella valle d’Itria, ovvero la parte meridionale dell’Altipiano della Murgia, immerge il visitatore nella cultura millenaria dei “Trulli”: antiche costruzioni cilindriche, sormontate da un cono e realizzate completamente in pietra, risalenti al periodo protostorico. Tra i Trulli di Alberobello, dichiarati dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”, suggestivo è il “sovrano”, con il museo adibito all’interno. Vari i punti di ritrovo e i luoghi di intrattenimento, soprattutto nelle grandi città con calendari ricchi di iniziative culturali, soprattutto d’estate. 

La Puglia è terra di forti tradizioni popolari che trovano nella danza una delle maggiori espressioni: “La Pizzica” e la “Taranta”, balli liberatori, dal fascino ancestrale, legati rispettivamente al culto di Dioniso e al mito del morso del ragno della cultura contadina. 


Di antica sapienza e forte espressione artistica sono le ceste di vimini e giunco, intrecciate a mano, le terracotte di Grottaglie, le maschere e le statue in cartapesta che animano i presepi locali e il noto carnevale di Putignano. Sopravvivono in piccoli centri anche la tradizione della tessitura di tappeti e il ricamo, come l’antichissimo “chiaccherino” a Galatina. 

La cucina pugliese “conserva” il sapore della terra e delle radici. Immancabili sulla tavola dei pugliesi le verdure e gli ortaggi, in tutte le salse: in conserve, sott’olio o sotto aceto come antipasto, cotte o crude come contorno, oppure come condimento per la pasta. Alle cime di rapa sono le famose orecchiette del baresano, mentre quelle con il sugo di pomodoro e le polpette appartengono alla tradizione del Salento. Il pomodoro, altro ortaggio sul podio della cucina pugliese, lo si può degustare oltre che nei sughi anche essiccato al sole. 


Conservati in barattoli di vetro con olio e spezie, i pomodori secchi sott’olio, insieme alle melanzane e ai peperoni, sono spesso l’anticamera di ogni buon pranzo o cena pugliese che si rispetti. La frisa – disco di pane duro da ammorbidire per qualche minuto con acqua, prima di condirlo con il pomodoro  di campo, origano e un pizzico di sale – d’estate costituisce un ottimo fresco primo piatto, magari di ritorno dal mare. La frisa o frisella è ideale anche come snack veloce e genuino, per rievocare la merenda delle nonne pugliesi. Per i più golosi, il panzerotto fritto con pomodoro e mozzarella è un appuntamento fisso presso i forni e le rosticcerie, nella tarda mattinata e nel pomeriggio. I “lampasciuni”, cipolline selvatiche, sott’olio o bollite, condite con olio, limone e prezzemolo, introducono “d’obbligo” il cenone della Vigilia di Natale, costituendo un’altra specialità pugliese da non perdere. 


D’autunno, poi, quando nell’aria si diffonde il profumo d’olio dei frantoi, si possono degustare olive fritte appena raccolte dall’albero. Il pane di Altamura è un’eccellenza pugliese che ogni giorno varca i confini regionali per arrivare sulle tavole mondiali insieme agli altrettanto gustosi taralli all’olio d’oliva. La Puglia è da sempre patria dell’olio con qualità molto apprezzate a livello mondiale, per quel caratteristico sapore pungente e frizzantino al palato. Leggermente frizzante e profumato come l’aristocratico “rosato del Salento”, tra le ventisei rinomate etichette che la Puglia, una delle regioni italiane a maggiore produzione vinicola possiede. Le “cartellate” al vin cotto, dolci della tradizione natalizia, deliziano il palato di grandi e piccini, insieme a infinite altre varietà di dolci, a base di frutta – molto presente sulla tavola dei pugliesi – o mandorle e miele. 


La crema di fave, soffice come un dolce, è, invece, un primo piatto corposo servito in alcune località esclusivamente con un cuore di cicoria di campo saltata in padella con aglio e peperoncino. Tra i secondi piatti, in padella o al forno, primeggiano quelli a base di pesce, come vongole, cozze, crostacei e orate e, poi, tanto pesce crudo. La Puglia terra di mare: Ottocento km di coste, dal Gargano al Golfo di Taranto, passando per il Salento, spiagge sabbiose alternate a scogliere, oasi marine, litorali frastagliati e un mare cristallino sulle cui rive si affacciano caratteristici borghi di pescatori, porticcioli e splendide località balneari. 

L’eterogeneità della costa consente varie attività sportive, come windsurf sul Gargano, immersioni e snorkkeling nella Baia delle Zagare. 


E poi, tappa obbligata, l’Arcipelago delle isole Tremiti, nell’Adriatico: nella spettacolare cornice di uno dei paesaggi marini più belli d’Italia che la Puglia vanta, per un tuffo “poetico” nel blu di un mare che sembra aver “rubato” dalla tavolozza dei colori di un pittore il più bello e blu tra i blu.


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