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Valle D'Aosta

La montagna da vivere tutto l'anno in una natura incontaminata e un paesaggio fiabesco

Lì dove la montagna italiana tocca il punto più alto, a ridosso della Svizzera e ai confini con la Francia, modellata da antichi ghiacciai sorge una piccola e incantevole regione: la Valle D’Aosta. Nella magica atmosfera di un paesaggio a dir poco fiabesco, numerose attrattive creano i presupposti per un’esperienza di viaggio “cucito” su misura che asseconda vari gusti e desideri. La Valle d’Aosta è la montagna da vivere a 360 gradi, tutto l’anno. Lo sguardo proteso verso il cielo del visitatore può cogliere tutta la bellezza dell’imponente opera d’arte naturale rappresentata dai “giganti d’Europa”: il Monte Bianco, scolpito nel granito e secondo in altezza in Europa solo all’Elbrus del Caucaso, il monte Cervino, dalla caratteristica forma piramidale, il Monte Rosa e il Gran Paradiso. Vette altissime che toccano il cielo, ampi spazi innevati e luminosi che riflettono tutta la potenza di sua maestà la natura e fanno sentire l’uomo tutt’uno con essa. 


Con ben quattro stazioni sciistiche, siamo nel regno degli appassionati di sci, degli amanti dell’alpinismo, del trekking, dell’escursionismo, ma anche nel luogo ideale di chi la montagna la vuole semplicemente scoprire in tutte le sue sfaccettature. Sul Monte Bianco, a 4.810 metri di altezza, in una spettacolare vista panoramica sui piccoli comuni della Valdigne (La Salle, Morgex, Pré-Saint – Didier, Courmayeur e la Thuile), accanto ai percorsi in funivia fino a 3.466 metri, si possono praticare sci e attività sportive affini. I più temerari, possono provare con lo Skywow la sensazione di librarsi nel vuoto, osservando dall’alto il maestoso paesaggio delle nevi perenni. Di tante bellezze paesaggistiche, i più “romantici” potranno anche goderne nelle calde acque del giardino delle terme di Prè-Saint-Didier: all’aperto sotto i fiocchi di neve o attraverso vetrate panoramiche; in compagnia o da soli, in tutto relax, magari sorseggiando un delicato e profumato calice di “blanc de Morgex et de La Salle” Dop. 


Il Monte Cervino, una piramide di 4.478 metri stagliata sulla valle Valtournenche, è nota meta turistica a livello mondiale, ma anche una piccola oasi montana dove riscoprire il silenzio. Nei piccoli comuni che costellano la valle, l’aria è frizzantina e sul calar della sera s’inebria del profumo dei comignoli. I caratteristici mulini di Magdeleine offrono un tuffo nelle antiche tradizioni, mentre una visita a Chamois, la “Perla delle Alpi” dove non circolano auto ed è raggiungibile esclusivamente in funivia, in bicicletta oppure a piedi attraverso la vecchia mulattiera, è un’esperienza imperdibile.  La seconda vetta di tutta la catena alpina è il Monte Rosa con i suoi 4.634 metri. Da sempre meta di sciatori e alpinisti, il monte è anche un interessante sito culturale. Qui, gli appassionati di storia potranno avventurarsi alla scoperta dell’antica cultura dei Walser, un popolo di origini germaniche esperto nella filatura di tessuti. 


Tra gli aspetti più singolari di questa cultura, incuriosiscono e sorprendono gli “stadel”, antiche case di legno e pietra, sopraelevate su caratteristici “funghi” di pietra che rievocano il mondo delle fiabe. Il Gran Paradiso (4.061 metri), unica montagna completamente in territorio italiano, costituisce, invece, la meta ideale per approcciare all’emozionante avventura dell’alpinismo. L’area è anche fulcro del Parco Nazionale del Gran Paradiso, meta ideale per contemplare la natura rigogliosa. Lungo i sentieri si possono avvistare varie specie animali, compreso qualche esemplare di stambecco, la cui tutela da parte dell’uomo ha originato l’idea stessa del parco. Tutt’intorno si schiude un paesaggio paradisiaco: pendii e verdi vallate, incantevoli specchi d’acqua con riflessi argentati e platino, cascate di acqua scrosciante che si libera nei salti tra le rocce e piccole montagne come la Grivola decantata da Carducci. 


La Valle d’Aosta è anche un terra intrisa di cultura e tradizioni locali che vivono la loro essenza nei musei, nelle feste e negli eventi enogastronomici che animano la Valpelline, la valle Gran San Bernardo, e l’Ollomont. Tra le specialità culinarie troviamo il prosciutto Dop “jambon de Bosses”, la “zuppa alla Valpellinese” e il “lardo di Arnad”. Sono delle autentiche prelibatezze, con cui viziarsi, magari tra una sosta e l’altra sulla Via Francigena, la storica via di pellegrinaggio che da Francia e Germania conduceva a Roma. Reperti romani, castelli e parchi, ma anche svago al Casinò de la Vallé e Saint-Vincent, costituisce l’ampia offerta della Valle centrale e Mont-Avic. Da non perdere sono il museo dell’artigianato valdostano di Fénis, con il castello omonimo, il castello di Sarre in località Lalex, ex residenza estiva dei reali di Casa Savoia.  E per la gioia soprattutto dei più piccoli, nella vicina Gressan vi è un piccolo mondo, pieno di sorprese e meraviglie. 


Nella Riserva naturale “Côte de Gargantua”, l’estrosità della natura diventa leggenda, la Valle d’Aosta è anche questo: in un paesaggio stepposo, con aridi e ripidi pendii assolati, a tratti pieni d’erba foltissima, dove vivono roditori, ramarri, coleotteri, rapaci e piante rare, all’improvviso si vede spuntare il leggendario “mignolo” del gigante di Rabelais, sepolto sotto una coltre di detriti; in realtà uno sperone di roccia originato da depositi di origini glaciali. Dal fondovalle si raggiungono in breve tempo la nota stazione sciistica di Pila e Grimod, meta degli snowboarder e dei freestyle. A meno di venti minuti da Pila, lasciando alle nostre spalle le vallate, vi è la piccola “Roma delle Alpi”: Aosta, città capoluogo regionale. La città, importante crocevia d’Europa, sorge in una zona pianeggiante della valle centrale, dove s’incrociano le strade che conducono in Francia e in Svizzera, attraverso i trafori del Monte Bianco e del San Bernardo e, in estate, anche attraverso i panoramici valichi alpini del Piccolo San Bernardo e del Gran San Bernardo. 


Aosta è una pagina di storia a cielo aperto che conduce il visitatore in un affascinante viaggio nel tempo: dalla fondazione di “Augusta Praetoria Salassorum” da parte dell’imperatore Augusto nel venticinque a.C., dopo lunghi e cruenti scontri con la popolazione locale dei Salassi, ai giorni nostri. Imponenti i segni lasciati da ben cinque secoli di presenza romana: l’arco di Augusto, eretto per celebrare la nascita della colonia-baluardo dell’impero ai confini delle Alpi, la Porta Praetoria, principale ingresso alla città, anfiteatri, teatri, aree funerarie e il criptoportico, visibile oggi in pochissime città “romane”. Moltissimi, poi, i luoghi di culto, le chiese e le basiliche che custodiscono tesori dell’arte, paleocristiana, gotica, romanica. 

Pregevoli le opere d’arte e i palazzi rinascimentali. Esempi di architettura del Novecento sono visibili in alcune delle varie ed eleganti piazze cittadine, principali luoghi di ritrovo e di rinomati caffè e ristoranti. Sulla “via” del gusto scopriamo la cucina valdostana. 


Dai monti alla piana di Aosta, passando per le vallate, si possono degustare piatti dal sapore ricco e intenso in cui le eccellenze del territorio si mescolano alla tradizione enogastronomica d’oltralpe. Tra i primi ecco allora piatti cremosi, come la polenta, le nutrienti zuppe di cereali, legumi, cipolle, patate e castagne. L’utilizzo del burro come condimento prevale sull’olio, donando alle varie pietanze un sapore tipicamente morbido al palato. Tra i secondi troviamo i piatti a base di cacciagione, come il “Civet di camoscio”, che accompagnati rigorosamente da un “Donnas” o un “Torrette superiore” oppure da un già citato “Blanc de Morgex et de La Salle”, daranno certamente soddisfazione ai palati più “esigenti”. Tappa obbligata di un viaggio nel gusto nella Valle D’Aosta è la vasta gamma di formaggi, vero fiore all’occhiello della tradizione enogastronomica. 


Primeggia la Fontina Val valdostana Doc, che fusa nella specifica pentola “caquelon” dà vita alla “Fonduta”, un piatto caratteristico della cucina valdostana apprezzato in tutto il mondo. Non mancano i salumi, che ritroviamo soprattutto in aperitivi e antipasti. Coccolano il palato, i dolci e biscotti prevalentemente a base di burro, mandorle e gustose nocciole dal profumo inconfondibile di vaniglia e cannella. E per gli amanti del caffè, per chiudere il pranzo o la cena con una sferzata di energia e allegria c’è la “Coppa dell’amicizia”: caffè infuso, unito a grappa, zucchero, scorza d’arancio e limone. Da gustare in compagnia “a la ronde”, ovvero bevendo uno per volta dai diversi beccucci della grolla (coppa di legno), non appena il fuoco acceso sui bordi avrà fatto evaporare l’alcol e avrà “caramellato” lo zucchero…

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